La carenza di Personale nel settore della Ristorazione ed affini, è ormai cronica. Da Bolzano a Canicattì, non c’è quasi locale, che non ne soffra, dai più modesti ai più blasonati.
Il Problema (specie per alcune figure in particolare; tipo cuochi e pizzaioli) non è affatto nuovo, veniva fuori puntualmente ad ogni inizio di stagione estiva, anche nel periodo pre-pandemico. Ma la Pandemia, ha sicuramente messo il dito nella piaga.
Mi corre però subito l’obbligo di farti una precisazione prima di proseguire nella lettura di questo articolo … pur volendo mantenere fede al titolo dell’articolo, riguardo la promessa/proposta di risoluzioni del problema, è chiaro, che non potrò darti qui, in questa sede, la soluzione più adatta alle tue specifiche problematiche.
Condividerò pertanto quelli che ritengo essere i metodi migliori per affrontare la problematica, nella maniera più efficace possibile.
E per farlo ti riporto quelle che sono le soluzioni proposte e adottate, da alcuni tra i più autorevoli consulenti di settore:
Il primo (in ordine alfabetico) è Emiliano Citi di RistoBusiness,
che propone di risolvere il problema, addirittura pagando anche di meno il nostro personale e fare in modo che il tuo staff non ti abbandoni più. Diventando una vera calamita per pizzaioli, camerieri e cuochi di talento.
Come prima cosa Emiliano sgombra il campo da quella che sembra essere la soluzione che proprio non si può sentire, ma che è proprio sulla bocca di tutti, perlomeno sulla bocca di tanti quaquaraquà della ristorazione (sue testuali parole) e non.
Sai benissimo di cosa parlo.
Parlo dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza.
Ma davvero vogliamo affidare le nostre aziende a dei collaboratori che, privati del reddito di cittadinanza, sono spinti a lavorare per noi solo dalla fame?
Lui, per la sue imprese, vuole del personale serio e motivato.
E non dei disperati che non sanno dove andare a sbattere la testa.
Per cuì in primis aboliamo le soluzioni “Ad minchiam” (sempre dalle sue testuali parole!
Quindi, sgombrato il campo dalle false soluzioni o dai facili demagogismi, fa appello all’amor proprio imprenditoriale del ristoratore che proprio quando tutto sembra andare allo scatafascio, è li che si vede l’Imprenditore: che non deve mai perdere la calma, e soprattutto la lucidità.
E allora, la proposta è quella di assumersi le proprie responsabilità e fare un analisi introspettiva.
Ma se il problema fossimo proprio noi? Se fosse la tua proposta lavorativa che ormai non riesce più ad essere competitiva? E se non riesci a tenerti il personale perché non sai più valorizzarlo?
E se fosse possibile cambiare le cose?
Come Cambiare le cose!
Il collaboratore non è “un animale” poi così strano. Si muove in branco, un branco che chiamiamo team, squadra, staff.
Non chiamarlo dipendente: il collaboratore è un tuo cliente interno. E come tale devi soddisfarlo. Altrimenti se ne va. A differenza tua, lui è libero di lasciare il tuo locale quando vuole. Ricordalo sempre.
Così come dovresti ricordare che vendi qualcosa non solo ai tuoi clienti esterni, quelli cioè che vengono a mangiare da te, ma anche al tuo cliente interno: gli vendi un posto di lavoro. Non glielo offri, glielo vendi.
E deve essere una proposta a prova di mercato del lavoro. Non puoi pensare che continuando a proporre condizioni di lavoro antidiluviane le cose cambieranno e si aggiusteranno da sole.
Le nuove leve ti hanno già dimostrato che non funziona così. Con loro non hai più il coltello dalla parte del manico: lo stipendio non basta più per farsi preferire rispetto ad altre prospettive.
Devi proporre altro. Devi proporre di meglio.
La tua proposta lavorativa deve essere in grado di darti un vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri che come te cercano personale.
Come si fa?
Devi strutturare una proposta di lavoro a prova di mercato… del lavoro.
Non ci sono più scuse.
Perché il modo c’è. Sta a te scegliere la strada da percorrere. Da oggi, la palla passa all’Imprenditore.
Tralasciando ulteriori obbiezioni sempre ad minchiam (questa volta prendo io il termine in prestito…
Vediamo come pagare di meno e fare in modo che il tuo staff non ti abbandoni più. Premiando il tuo staff con * Piano Welfare e Piano Incentivi!
Puoi ridurre drasticamente il turnover all’interno del tuo locale: è logico che dei collaboratori valorizzati e incentivati non avranno più nessuna intenzione di andarsene dal tuo ristorante.
È possibile annullare quasi del tutto il rischio turnover. Ma tocca a te.
Puoi attirare cuochi e camerieri di talento come le api col miele: racconta nel tuo annuncio che lavorare per te non sarà terribile come lo è oggi nella stragrande maggioranza dei contesti lavorativi.
Non scoraggiarli, incoraggiali invece ad entrare nel tuo locale. Dipende da te.
Paga di meno e fai in modo che il tuo staff non ti abbandoni più. Deve diventare il tuo mantra.
Puoi ottenere il massimo dal tuo staff. È dimostrato che uno staff premiato a dovere, secondo matematiche e meritocratiche regole di incentivi è capace di aumentare il fatturato del tuo ristorante anche del 46%.
Esatto. Ma, indovina? Dipende da te.
E ora senti questa: grazie alla pianificazione di un intelligente Welfare aziendale, e le detrazioni fiscali che ne derivano, sarai capace di risparmiare pagando di meno!
Hai capito bene, puoi risparmiare: pagare meno per un dipendente abbattendo il cuneo fiscale e allo stesso tempo garantirgli il massimo che un posto di lavoro possa offrire con una politica di incentivi e premi.
Incredibile vero? Eppure, dipende solo da te.
Proprio questo intendo quando ti dico che puoi risolvere i tuoi problemi di personale… pagandolo di meno: paga di meno e fai in modo che il tuo staff non ti abbandoni più.
* Un piano di welfare aziendale prevede infatti servizi che riducono il cuneo fiscale sia per l’azienda che per il dipendente, aumentando al contempo il potere d’acquisto di quest’ultimo e incidendo su fattori come clima aziendale e conciliazione famiglia-lavoro, con benefici misurabili sulla produttività aziendale
A questo punto, prima di proporti altre soluzioni, ti lascio digerire questo primo articolo, dandoti appuntamento al prossimo per altre soluzioni.
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Qui un precedente articolo su questo blog, che già parlava dell’argomento; https://www.pizzability.it/perche-vince-sempre-chi-sa-acquisire-talenti/#more-458